Pinocchia - Compagnia dei Teatranti Bisceglie

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Pinocchia

NOTE DI REGIA
Dissacratorio, sarcastico e attualissimo il testo di Stefano Benni, giornalista, scrittore e poeta. Dalla sua fantasia, in cui ironia comica e inventiva scenica si susseguono con ritmi incalzanti, scaturisce questa libera rivisitazione dell'opera collodiana, scritta qualche anno fa su misura per la nota e simpatica attrice Angela Finocchiaro.
Dopo un inizio all'insegna della tradizione, era fondamentale far decollare il collegamento all'attualità. Infatti tutto sulla scena è in bilico tra illusione e realtà: perfino la storia inganna, perché apparentemente porta lo spettatore su un terreno noto, quello della fiaba, ma poi lo stupisce in ogni modo con trovate surreali e un ritmo sempre più martellante.
Scendendo più nei dettagli, per l'autore i due protagonisti della storia (Geppetto e Pinocchia), pur se in chiave moderna, hanno più o meno le stesse caratteristiche dei personaggi collodiani: senza nulla togliere alla loro natura, li ho soprattutto immaginati come due forze uguali e contrarie che si annullano, come il bene che tenta di sovrastare il male e viceversa, come chi si erige dapprima a giudice e poi finisce per essere giudicato, tant'è che nessuno dei due vince sull'altro; e gli altri personaggi (il Grillo, la Fatina, il Gatto e la Volpe) come i prodotti della nostra società più bieca e cinica, del mondo dell'apparire e non dell'essere, della tv spazzatura e non di quella educativa, dei nostri personali interessi e non di quelli della collettività.

NOTE DELL'AUTORE
Pinocchio è un archetipo, un mito, un eterno ritorno delle nostre fantasie, così presente nella nostra memoria collettiva da poter essere riscritto infinite volte. L'ultimo a farlo è Stefano Benni che rovescia al femminile il personaggio collodiano, disegnando una sua Pinocchia.
Diversi e attualissimi sono gli spunti di riflessione che vengono offerti in questa storia dolce e amara allo stesso tempo: il rifiuto della solitudine da un lato e l'incapacità di interagire con il mondo reale dall'altro, il desiderio di un rapporto vero da un lato e il disagio di viverlo dall'altro, col conseguente bisogno di rifugiarsi in un mondo virtuale.
"Ho scritto questo testo senza controllo, una stesura ad alta voce delle prime associazioni che mi sono passate per la mente; citazioni della realtà televisiva, appigli all'attualità politica, spunti dalla società di oggi, insomma l'intreccio del peggio che si può sentire, leggere e vedere sui media, e che purtroppo non è favola ma pura realtà".
Pinocchia forse è un testo più adatto agli adulti che ai bambini, "Eppure ci sono molti momenti che possono piacere anche a loro, pur rimanendo un testo un po' troppo crudo. Il prossimo lavoro che dedicherò ai bambini prometto che delirerò ancora di più, perchè loro non hanno mai paura di niente".

BREVE TRAMA
Liberamente ispirata alla favola italiana più famosa nel mondo, è la storia di un artigiano (Geppetto) fruitore assiduo di hot-line ma perennemente alla ricerca di un rapporto vero e sincero con una donna, e di una cyborg (Pinocchia) che prova a vivere in un mondo principalmente mediatico, tra internet, testate politicizzate e reality tv. Se nel capolavoro di Collodi emerge il bisogno di perseguire a tutti i costi un mondo perfetto e ideale in cui la menzogna non esiste, in "Pinocchia" emerge la presa di coscienza dell'impossibilità reale della verità: perfino "la natura è bugiarda"! Geppetto, un po' padre e un po' padrone, un po' sposo e un po' amante, che ora vuole proteggere e ora vuole sottomettere, incarna perfettamente le contraddizioni e le ipocrisie della società odierna. Pinocchia non è "né di carne né di legno", né bambina né donna; sembra non ascoltare ma subire i consigli del Grillo perché frutto dei sondaggi che ormai regolano le nostre scelte, come subisce quelli di una Fatina femminista che non è dolce e protettiva ma solo cinica, calcolatrice e diffidente verso gli uomini; si muove alla scoperta del mondo, illudendosi che il mondo ami quelli che, come lei, sono "curiosi e innocenti", ma consigliata da due falsi amici quali il Gatto e la Volpe approda nel paese dei balocchi in cui c'è abbondanza di vip e di gossip, in cui guerre e beneficenza sono un business, in cui prima si bombardano le scuole e poi si fanno i concerti per ricostruirle! Si snoda così una storia ambigua di un rapporto antitetico ma allo stesso tempo complementare tra i due protagonisti, ora nel ruolo di padre e figlia, poi in quello di industriale della calzatura e di star della canzone rock, che dopo i loro rispettivi fallimenti tornano ad essere bisognosi l'uno dell'altro, perché è dalle disgrazie che spesso nascono gli stimoli per ricominciare a nuova vita.


 
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